Arte contemporanea
Nella sala degli archi, al pianterreno del palazzo marchionale, il racconto pluricentenario del Castello trova una sua continuità nell’opera permanente dell’artista inglese David Tremlett, uno dei nomi più noti nel panorama dell’arte contemporanea.
David Tremlett era alla Tate Britain già nel 1972 e al MoMA di New York l’anno dopo. È un artista-viaggiatore per il quale l’Italia è il paese a cui egli non riesce a rinunciare. “L’Italia è una terra dolce, di suoni e di colori – dichiara Tremlett – dove Giotto e Piero della Francesca hanno dipinto i muri più straordinari della storia”.
Con questa stessa passione, Tremlett è arrivato al Castello di Formigine, chiamato a ridare un’identità alla rocca spogliata dalle sue decorazioni. Tremlett ha così interpretato i muri del castello ed ha concepito un’opera che interpreta la storia e l’anima del monumento e della sua comunità.
I cinque wall drawings si ricollegano all’elegante fregio decorativo con emblemi araldici conservati nella torre dell’orologio, in perfetto dialogo con l’antico, senza rinunciare al linguaggio contemporaneo.
Per la sala degli archi, Tremlett ha concepito figurazioni in cui danzano forme astratte e colorate, di notevole suggestione: trapezi, cerchi, rettangoli, interi e spezzati, che danno forma architettonica alle pareti e ne rivelano una dinamicità interna con un effetto decisamente tridimensionale.
Del tutto personale è la tecnica pittorica dell’artista inglese. Tremlett utilizza pigmenti colorati che ha scoperto in India. Le polveri sgargianti e impalpabili si sposano bene con la sua idea dell’arte come viaggio e leggerezza, rievocando allo stesso tempo il gusto medievale per i colori vivaci, simbolo di bellezza e prosperità.
Prima dell’intervento di Tremlett, il dialogo del Castello con l’arte contemporanea era già iniziato nel 2007 con due importanti mostre, allestite nella sala degli archi.
Binomi, una collettiva tra installazioni, sculture, fotografie e dipinti di cinque artiste attive a Formigine, differenti fra loro per generazione, espressività e linguaggi, e altri cinque promettenti giovani artisti del panorama italiano.
Lo spirito dell’arte. Opere contemporanee dalla collezione Carlo Cattelani, mostra dedicata a Carlo Cattelani (Magreta di Formigine 1931 – 1999) uno dei collezionisti più interessanti e originali del contesto modenese. Cinquant’anni di storia dell’arte riassunti nelle opere di Josef Albers, Joseph Beuys, Gino De Dominicis, Agnes Denes, Lucio Fontana, Gilbert & George, Dan Graham, Sol LeWitt, Alison Knowles, Hermann Nitsch, Yoko Ono, Daniel Spoerri, Atsuko Tanatka, Franco Vaccari, Ben Vautier, Wolf Vostell, , Karen Kilimnik, Sue Williams, Sherrie Levine…
Oggi la sala degli archi ospita il ristorante, offrendo l’esperienza unica di gustare i sapori della cucina emiliana circondati da un’opera d’arte di grande fascino.
Per approfondire…